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Investigazione privata, tra infedeltą coniugale e aziendale

C’è una figura professionale che nell’immaginario collettivo richiama – ormai da generazioni – i concetti ampi di azione e vita avventurosa ma anche un mix di segreti e misteri da risolvere o svelare. La giornata di un investigatore privato in effetti è quanto di meno ordinario possa esistere, a cominciare da un dettaglio niente affatto secondario che riguarda i suoi orari, flessibili e incerti. Il pensiero corre subito ai mostri sacri della tv come Magnum P.I., ma anche a icone del genere ‘Giallo’ come Sherlock Holmes.

Quello del detective è senza dubbio un mestiere affascinante, perché si mette esattamente in mezzo tra la menzogna e la verità con l’obiettivo dichiarato di dissipare gli eventuali dubbi del proprio cliente. Il quale, sempre nell’immaginario collettivo, viene identificato nel coniuge tradito deciso a dimostrare l’infedeltà del partner in modo da dotarsi di una prova per la separazione con addebito da portare in tribunale. Un buon report investigativo potrà poi risultare cruciale nel procedimento di assegnazione di figli minori e nel ricalcolo di un assegno di mantenimento. Anche se in realtà, ormai, la casistica si è molto allargata e a richiedere l’intervento del professionista sono sempre più spesso le aziende, alle prese con la giungla dei ‘falsi permessi per legge 104’. Indagini e ricerche dell’investigatore potranno smascherare il dipendente infedele, fino ad arrivare al provvedimento di licenziamento per giusta causa.

Assenteismo e simulazione di malattie sono poi altri comportamenti che scatenano la reazione del titolare d’azienda il quale ha necessità di tutelarsi. Sempre più persone si informano sulle potenzialità del lavoro di investigazione privata e si rivolgono ad agenzie affidabili e serie. In particolare il servizio offerto da La nuova investigativa è capillare e si snoda attraverso centri nevralgici del Nord Italia come Udine, Mestre e Trieste.

Falsi permessi per legge 104, quando affidarsi al team di professionisti

Abbiamo parlato di dipendenti infedeli che fanno uso di falsi permessi per legge 104, ebbene questa casistica è tra le più diffuse poiché abbraccia un target indefinito e ampio. L’utilizzo improprio di questi permessi potrà portare al licenziamento per giusta causa da parte del datore di lavoro.

Cosa avviene? In pratica il dipendente infedele dichiara di doversi assentare per prendersi cura di un familiare malato, mentre invece si dedica a tutto un altro genere di attività come ad esempio viaggi e vacanze. Un comportamento scorretto e in grado di minare la fiducia del titolare d’azienda, che può voler chiudere il rapporto di lavoro (senza dimenticare che l’illecito è anche verso l’Inps). Il datore di lavoro potrà incaricare direttamente l’agenzia investigativa che si occuperà di verificare e raccogliere tutte le prove per dimostrare l’abuso dei permessi per legge 104. E’ utile precisare che le ricerche e le attività di indagine vengono sempre correlate con un dossier di prove foto, video e testimoniali alle quali si potrà ricorrere in sede giudiziaria.

L’intervento del professionista, in generale, può essere richiesto per un ampio spettro di azioni da verificare relative al valore dell’impresa, come la tutela di marchi e brevetti o quella del patrimonio scientifico e tecnologico aziendale, con un focus su concorrenza sleale e contraffazione di prodotti.